Finalmente
quei due si sono incontrati, il Gerarca Fini o ex e il nostro
erotomane premier Puffo Puttaniere. L'incontro serviva per mettere la
parola fine alla divergenze interne al PDL, cioè far zittire quel
rompicoglioni di Gianfranco.
Io
mi sono intrufolato nella stanza della riunione travestito da mezzo
busto di Craxi, travestimento molto faticoso tenete conto che già
c'era un mezzo busto, quindi per non farmi scoprire ho dovuto
spostare fuori dalla finestra il busto originale. Prima di cadere
comunque il busto mi ha sfilato il portafogli, insomma era un busto
uguale in tutto e per tutto a Craxi.
Il
primo ad entrare in sala è stato il padrone di casa Gianni Letta,
ovviamente con la solita paresi facciale che gli da quel sorriso
ebete tanto caro al Tg1, subito dietro i due leader Fini, con un
cartello attaccato dietro alla giacca a sua insaputa che diceva “sono
uno stronzo”, e al suo fianco c'era Puffo Puttaniere in versione
sobria con un perizoma rosso sulla testa e Sorriso di Morte Cicchitto
che lanciava petali di rose al suo passaggio. Bocchino da buon uomo
politico si rende utile e va a mettere su la moka per il caffè e
prepara i pasticcini.
La
riunione inizia i presenti incitavano un attaccapanni a partecipare
con loro, in realtà i poverini confondevano l'attaccapanni per
Neurone Gasparri, finalmente dopo due ore avevano capito che si
trattava di un attaccapanni non hanno potuto far a meno del suo
carisma e lo hanno avvicinato al tavolo, insomma il livello
intellettuale era molto alto, se siete dei licheni.
Gianfranco
inizia la discussione attaccando “voglio più indipendenza nel
partito, non comandi solo tu” e ancora “la leadership deve
cambiare” il tutto mentre Ciuffone gli sparava palline di carta con
la penna a mo di cerbottana. In risposta a Fini Puffo Puttaniere tira
fuori dalla tasca uno scroto di gomma piuma e glielo lancia, sullo
scroto c'è la scritta “Sto Cazzo”. La tensione sale Cicchitto
cerca di avere un'idea ma viene colto da una meningite, Bocchino si
fa scrivere qualcosa da D'Alema.
Arriva
a tavola la crostata della moglie di Letta, disgusto di tutti i
presenti che non ne potevano più di quella poltiglia, la moglie di
Letta sta alla cucina come i maiali alla pulizia, fa una crostata con
marmellata di pesce e saliva di Emilio Fede, che ha una vera e
propria produzione ne fa dei vasetti e con un pennello inumidisce le
chiappe del premier, consigliato pure per toglire i cigolii dalle
porte.
Tutti
i presenti fanno finta di gradire la crostata, Fini la getta di
nascosto nel ficus alle sue spalle, la povera pianta ormai non ha più
terriccio ma crostata gettata dagli ospiti di casa Letta. Puffo
Puttaniere prende la situazione in mano, pur di non mangiare la
crostata cede a delle richieste : Fini sarà il prossimo presidente
del consiglio, contemporaneamente lui dovrà essere presidente
dell'Impero Italiano con pieni poteri sul governo e sul presidente
del consiglio. In pratica Fini dovrà continuare a fare il fantoccio.
Fini allora, da uomo che ha ancora un orgoglio, si alza dal tavolo
con aria risoluta e accetta e cerca di stringere la mano del premier
, ma egli gli da, con fare annoiato, la mano con lo scroto di
gommapiuma e lo costringe a stringerlo.
Uscendo
da casa Letta infine, Fini mandò un sms a D'Alema : “ Mi dispiace
ma non posso accettare l'offerta di segretario del PD. Ciao”.